Carissim*,

L’inizio della guerra in Ucraina è stato un evento che ha toccato da vicino i nostri partner in Romania e Repubblica Moldova, che da subito si sono attivati, anche su espressa richiesta delle istituzioni locali, per accogliere e supportare le persone che in questi giorni stanno scappando dall’Ucraina.

Ad oggi centinaia di migliaia di profughi sono già arrivati in Romania e in Moldova, ma la situazione è in costante evoluzione e il conflitto in atto non rende possibile fare previsioni certe su cosa accadrà. Molte persone sono in transito, cercano di raggiungere altri paesi europei, alcuni aspettano di ricongiungersi con qualcuno, altri non hanno possibilità di muoversi.

Carusel, nostro partner da anni a Bucarest, gestisce un centro di accoglienza temporanea per profughi vista la sua grande esperienza nelle situazione di crisi e sostegno alla grave marginalità. Ha dato anche la sua disponibilità a recarsi in luoghi di frontiera, ma al momento i bisogni sono coperti dalle moltissime iniziative locali e internazionali attivatesi.

Diaconia, nostro partner in Repubblica Moldova, è impegnata nella gestione delle donazioni e nella distribuzione di generi alimentari e beni di prima necessità nei centri per rifugiati. Oltre a questo offre ospitalità ad alcune famiglie nelle proprie strutture e, con i volontari del progetto Ludobus organizza attività di animazione per bambini e bambine nei centri per rifugiati.

Vogliamo sostenere queste attività, e altre future qualora fosse necessario, mettendo al primo posto l’ascolto delle esigenze che ci vengono riportate da chi è sul posto ed essere la cassa di risonanza di quella voce che ci arriva, diretta e forte. Abbiamo scelto di sostenere i nostri partner insieme a Fondazione Don Gino Rigoldi con una raccolta fondi specifica per questo momento.

Non raccoglieremo beni materiali perché crediamo che, finché c’è disponibilità di approvvigionamento nei paesi dove è attiva l’emergenza, sia più utile che i singoli enti acquistino ciò che è man mano più necessario, consapevoli che le esigenze cambiano costantemente. Inoltre i costi nel nostro paese, le spese per il trasporto, le risorse per la gestione dei carichi rendono l’invio di prodotti poco sostenibile economicamente e a livello ambientale.

Oggi BIR sostiene ancora le parole di Don Gino quando dice che “l’indignazione non basta” e sceglie di mobilitarsi per una crisi importante che tocca da vicino i nostri partner e i luoghi in cui lavoriamo e ai quali siamo affezionati in Romania e Repubblica Moldova.

Questo momento ci ricorda e sottolinea ancora una volta che la cultura dei valori della cura, dell’accoglienza, dell’inclusione e la garanzia dei diritti devono essere applicati a tutte le migrazioni, a tutte le persone, sempre.

Chiediamo il vostro aiuto per sostenere queste attività e vi terremo informati sul loro andamento e su nuove iniziative a favore dei profughi dall’Ucraina.

Il consiglio direttivo di BIR